IL CLUB DEI PIACERI INCANTATO DAL PROF . LUCIANO GIACCHE'
La primavera si avvicina a grandi passi, le giornate cominciano ad allungarsi, un debole sole fa capolino, ed il Club dei Piaceri, per favorire il risveglio della nuova stagione, organizza una serata sul tema: "Suon di...vino, sinfonia della Natura".
Al ristorante Il Pentagramma di Spoleto, ieri sera, si sarebbero dovuti incontrare non più di 30 veri amatori di una certa filosofia di fare eno gastronomia, cioè quella di offrire prodotti di altissimo livello ottenuti senza alcuna forzatura al lento e paziente lavorare di Madre Natura. Invece complice il grande interesse sull'argomento, la nota prelibatezza dei vini e delle pietanze servite, nonché il prestigio degli ospiti partecipanti alla serata, hanno costretto Il Club dei Piaceri a rivoluzionare l'organizzazione della sala per poter accogliere le 60 persone che poi effettivamente hanno partecipato all'evento.
Tra i graditi ospiti della serata spiccavano per competenza e preparazione , Giuseppe Benedetti Del Rio e Giuseppe Talegalli,due membri dell'Accademia Italiana della Cucina, prestigiosissima istituzione nazionale particolarmente attenta alla diffusione e cura della cultura enogastronomica italiana. La dott.ssa Cecilia Mugnai della Facoltà di Agraria della Università di Perugia ha invece presentato l'interessantissimo progetto che l'Ateneo sta portando avanti per la salvaguardia delle razze avicole tipiche italiane e per il loro allevamento secondo ferree regole della natura.
Nel corso della serata, il palato dei commensali ha riscoperto i sapori della tradizione assaporando equilibrati nuovi abbinamenti con ingredienti naturali, come ad esempio una superba tagliatella alla Madre di Sagrantino Bea con guanciale croccante. Un ottimo esempio di come sia possibile fare eccellenza in campo enologico lo ha dimostrato la Cantina Paolo Bea di Montefalco; presente in sala, Giampiero Bea ha perfettamente reso l'idea di cosa è un vino naturale, cioè nato dal semplice pressare l'uva e lasciarla fermentare.
Il risultato è un vino di spiccata personalità, con caratteristiche organolettiche sempre differenti e peculiari, un prodotto che sfugge alla massificazione del sapore orientata al gusto o alla moda prevalente in quel momento.
La prova del nove l'ha fornita l'Arboreus, il Trebbiano Spoletino della cantina Bea, che ha piacevolmente sorpreso tutti i presenti per la sua fedeltà alla tipicità del vitigno e per l'incredibile struttura che lo caratterizza.
Proprio a causa della notevole consistenza del vino, comunque perfettamente equilibrato, il Trebbiano Spoletino di Bea è stato provocatoriamente servito dopo il rosso di Montefalco della stessa casa vinicola, risultando in un assoluto crescendo di aromi, di struttura e in perfetta simbiosi di abbinamento con l'imbrecciata umbra di legumi della Bio Rio di Spoleto.
La serata è piacevolmente passata tra il dibattito sull'argomento Natura, caratterizzato da numerosi interventi dei commensali, culminando nell'affascinante viaggio antropologico in cui il Professor Luciano Giacchè ha condotto i commensali in merito ai prodotti del territorio, alle Sue tipicità, alle migliori opere realizzate dai suoi abitanti; Ad esempio ha identificato nella Ferrovia Spoleto Norcia un ideale spina dorsale per la riscoperta, la valorizzazione e lo sviluppo delle risorse locali fornendo ai Soci del Club numerosi spunti di riflessione. Ad armonizzare la serata, sono state le piacevoli note dell'arpa suonata da Laura Vinciguerra, simpaticamente prestatasi ad impersonare la Dea Primigenea.