Spoleto - 10/12/2009 01:12
Stanno affilando le armi, pardon, le ugole i vertici del Club Alè e del Club dei Piaceri che domani sera si ritroveranno in una cena che, stando alle premesse, dovrebbe essere del ‘dialogo'. Il condizionale è d'obbligo dal momento che nessuno dei due schieramenti sembra apprestarsi alla sfida canora con vero spirito decoubertiano. Senza considerare che si starebbe lavorando a tranelli e scherzi da fare agli avversari nel corso della serata.
Ieri gli ortodossi (quelli del club Alè, così definiti per non voler ammettere quali soci le proprie mogli e fidanzate) si sono ritrovati a casa del dottor Massimo Scarabottini - da poco ‘altissima carica dell'associazione', sembra in barba a Federico Petroni - per le prove generali. Ognuno porterà una canzone. Il padrone di casa si cimenterà in ‘Signora Mia' di Sandro Giacobbe mentre Mario Gelsomini in "U surdato innamurato". Certa l'esibizione dell'a.d. Andrae Rotini con "Donna amante mia" mentre il professor Giampaolo Campana eseguirà ‘Piccolo Fiore'. Impossibile conoscere il brano di Alberto Del Frate, mentre il vice presidente unico, Franco Asaro, canterà "Maledetta Primavera".
Cambio di programma per il presidente Roberto Paciotto che abbandonerà "Io vagabondo" per "La luce dell'est".
Sarcastico il presidente Giampaolo Emili che, raggiunto mentre era in una riunione dell'associazione per la Ferrovia Spoleto-Norcia, ha liquidato la notizia delle prove con ben poca diplomazia "quando si è inesperti c'è bisogno delle prove, molte prove...". Alla facia del dialogo!
Il presidente in questi giorni sarebbe un pò triste, giù di corda, e per questo ha deciso di lasciare "Erba di casa mia" per la più forte "Perdere l'amore": che sia un messaggio per qualche bella fanciulla? Difficile da dire. "a quale tristezza - ha commentato - è che le donne impaziscono quando canto il brano di Ranieri".
Intanto Emili sta ragionando se concedere la wild card che gli ha chiesto l'avversario Federico Petroni, sempre più vicino a rompere con il Club Alè (che stia pensando ad un ribaltone?). La cosa non è stata affatto digerita da Paciotto & Co.: "venerdì faremo finta di niente perchè è ancora un nostro socio ma la prossima settimana Federico subirà un processo durissimo". Insomma l'espulsione è dietro l'angolo.
Anche sul menù ci sarebbe qualche ‘ombra'. I ‘paciottini' lo avrebbero già prenotato al titolare del Ristorante San Lorenzo, Francesco Tomassoni, che fino a ieri però giurava e spergiurava di non saper nulla: tortellini in brodo, carrello di bolliti, verdure gratinate e crescionda spoletina.
Una situazione imbarazzante per la quale gli avvocati Roberto Coricelli e Marco Barbatelli, ‘emilini' doc, starebbero preparando una clamorosa azione giudiziaria per.... ricusare Tomassoni.
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